Rif. Prat FM 111/2019 – CUP D15B23000310008

 

SITO WEB

https://www.unortoneldeserto.org

 

ENTE PROMOTORE

Associazione Luciano Lama O.D.V.

 

PARTNER

Media Luna Roja Saharawi

Associazione Culturale Innova Civitas

 

LUOGO DELL’ INTERVENTO

Campi profughi Saharawi in Algeria

Regione: Tindouf

 

SETTORE DI INTERVENTO

Categoria “Fame nel mondo”.

 

Obiettivo generale

Migliorare la qualità della vita nei campi rifugiati Saharawi.

 

Obiettivi specifici

  1. Migliorare la capacità di produzione agricola nei campi profughi Saharawi.
  2. Potenziare la conoscenza di pratiche agricole sostenibili, la gestione delle risorse idriche e l’utilizzo delle colture idroponiche.
  3. Migliorare la conoscenza circa la condizione di vita del popolo Saharawi.

 

Risultati attesi

  1. Modello di impianto per Agricoltura idroponica in ambiente desertico e documenti di formazione e didattica per la diffusione.
  2. Rete di orti sviluppati nei campi profughi, con produzione agricola aumentata.
  3. N. 30 locali formati con competenze tecniche per lo sviluppo di sistemi di agricoltura idroponica.
  4. Eventi di informazione sulla situazione del popolo Saharawi.

 

BENEFICIARI DIRETTI

Famiglie Saharawi residenti nel campo dei rifugiati partecipanti al progetto; famiglie che usufruiranno dei prodotti degli orti.

 

BENEFICIARI INDIRETTI

La popolazione locale dei campi profughi vicini a Tindouf circa 187.000 persone (secondo censimento ONU); organizzazioni partner, associazioni locali, stakeholder politici.

 

SINTESI DEL PROGETTO

Il progetto intende sostenere lo sviluppo rurale e la sicurezza alimentare del popolo Saharawi. Un popolo che per salvaguardare la propria identità è stato costretto a rifugiarsi nel deserto algerino. Il progetto nasce dalla necessità di assicurare, o in alcuni casi incrementare, la disponibilità di cibo fresco e sano in una zona in cui le normali coltivazioni sono praticamente impossibili. Il sistema di coltivazione idroponico, con il minimo sfruttamento del suolo, permette di coltivare in zone aride, poco fertili, con risorse idriche limitate o in alcuni casi assenti. Il sistema permette infatti, controllando i normali parametri della coltivazione (pH, EC, ecc), di massimizzare le rese e ottenere cibi salutari in quanto privi di qualsiasi tipo di patogeno terricolo”. Di conseguenza, grazie all’idroponia è possibile realizzare le cosiddette “colture fuori suolo”, provenienti da sistemi di coltivazione realizzati senza l’utilizzo del terreno, che prevedono l’impiego dell’acqua come veicolo per il trasporto delle sostanze nutritive (“lavoro dell’acqua”, dal greco “hydro” acqua e “ponos” lavoro).
Questa esperienza sarà molto importante anche per gli altri campi in quanto, avendo condizioni simili, potranno sviluppare una rete di orti idroponici, migliorando la propria INDIPENDENZA economica e tecnologica.

 

ENTE FINANZIATORE

Progetto finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con la quota IRPEF dell’8×1000.

 

STATO PROGETTO

In corso.